3 Motivi per Fare il Test HIV Oggi. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, si torna a parlare dell’HIV e di quanto sia fondamentale la prevenzione.
Secondo uno studio condotto dalla Lila (Lega italiana per la lotta contro l’AIDS) in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, il 36% degli italiani non ha mai fatto un test HIV, non solo, ma il 19% di coloro che lo hanno effettuato non lo ha ripetuto negli ultimi 5 anni. Un dato piuttosto allarmante questo, considerando che ogni anno in Italia 4mila persone contraggono il virus dell’HIV e il 50% scopre di averlo contratto in una fase molto avanzata dell’infezione.
L’HIV è il virus responsabile dell’AIDS. Il virus da immunodeficienza umana causa l’AIDS (sindrome di immunodeficienza acquisita) che attacca e indebolisce il sistema immunitario rendendo difficile al corpo contrastare le altre malattie infettive.
- Come si trasmette l’HIV e quali sono i soggetti più a rischio?
Il virus dell’HIV si trasmette per via sessuale, verticale (da madre a figlio) ed ematica. Nella maggior parte dei casi il contagio avviene sessualmente, benché nei paesi più poveri come l’Africa, il tipo di trasmissione più diffusa è proprio quello verticale.
Detto ciò, i soggetti più a rischio sono coloro che hanno avuto rapporti sessuali non protetti con una persona infetta, chi scambia siringhe o strumenti taglienti di ogni genere (es. lamette, forbici, aghi da tatuaggio ecc.), neonati che possono contrarre l’HIV dalla madre che è infetta.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 120.000 persone nel nostro Paese convivono con l’HIV, ma circa il 20% non lo sa: questo perchè infezione può essere asintomatica per molti anni. Da qui il rischio che queste persone “inconsapevoli” possano trasmettere l’infezione al proprio partner attraverso rapporti non protetti, compromettendo altresì il proprio stato di salute.
La diagnosi precoce è quindi fondamentale, prima si viene a conoscenza della presenza del virus, prima è possibile iniziare con l’adeguata terapia farmacologica, consentendo dunque di tenere sotto controllo la malattia, ma allo stesso tempo di eliminare il rischio di contagio che, per chi non sa neanche di essere sieropositivo, potrebbe essere addirittura involontario.
- Test HIV: perché e quando farlo
Come già anticipato, il virus HIV è un tipo di infezione che in alcuni casi potrebbe non generare alcun sintomo e in altri casi potrebbe manifestare un tipo di sintomatologia acuta e aspecifica (febbre, faringite, mal di gola, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi ecc.) che insorge abitualmente dai 4 giorni alle 4 settimane successive al contagio. Per questo motivo non può essere diagnosticata né attraverso i sintomi, né attraverso le comuni analisi del sangue. L’unico modo per sapere se si è sieropositivi, soprattutto quando si ha la consapevolezza di aver avuto comportamenti di rischio (rapporti sessuali occasionali non protetti o contatto con sangue), è attraverso il test. Il test HIV ha lo scopo di individuare la presenza degli anticorpi (anti-HIV) prodotti dall’organismo in risposta all’infezione da HIV. Se tali anticorpi sono presenti nel sangue, significa che il soggetto interessato ha contratto l’infezione.
Il test HIV va effettuato sei settimane dopo il comportamento a rischio e se il test è negativo va ripetuto dopo sei mesi (periodo finestra), poiché durante tale periodo è possibile aver contratto il virus e anche trasmettere l’HIV, senza che però risulti dal test. È bene tenere a mente, inoltre, che le prime settimane dell’infezione sono quelle in cui chi ha contratto l’HIV è più contagioso, tanto è vero che la maggior parte delle infezioni vengono trasmesse proprio in questo periodo da persone inconsapevoli di aver contratto il virus.
- Risultato positivo o negativo
Se il risultato del test HIV è positivo, determina la presenza degli anticorpi all’HIV e che il soggetto è stato infettato dal virus. La diagnosi precoce consente di ricevere cure adeguate e tutto il sostegno e l’assistenza di cui si ha bisogno in questo caso, oltre alla possibilità di prevenire il rischio di contagio. Le terapie antiretrovirali offrono inoltre maggiori benefici a coloro che iniziano il trattamento precocemente e consentono di evitare a chi ha contratto l’infezione da HIV di sviluppare l’AIDS.
Va sicuramente detto che oggi una persona sieropositiva può condurre una vita sociale e relazionale assolutamente normale, a patto di evitare rapporti sessuali non protetti e il contatto con il proprio sangue. Inoltre, la qualità della vita delle persone sieropositive è sensibilmente migliorata e la possibilità di sopravvivenza è aumentata di almeno dieci anni.
Se il test HIV è negativo, significa che il soggetto non è stato esposto all’HIV negli ultimi tre mesi, offrendo certezza e tranquillità a chi si è sottoposto al test.
Nonostante questa malattia non susciti più lo scalpore di un tempo, è un dato di fatto che il contagio continua. E ciò è dovuto alla mancanza di programmi di informazione e prevenzione, soprattutto nel nostro Paese, e alla convinzione generale che l’HIV riguardi solo gli altri. Secondo una ricerca Gfk Eurisko, circa l’80% della popolazione è infatti convinta di non correre alcun rischio, pensando ancora che sia solo un problema di tossicodipendenti, omosessuali e di chi ha relazioni promiscue. Niente di più sbagliato, dato che anche i rapporti eterosessuali possono essere oggetto di contagio se non si utilizza il preservativo.
Fai un regalo a te e a chi ti vuole bene: fai il test HIV!