La moda ha trovato in internet la sua nuova roccaforte. Oggi, da mezzo di divulgazione, passando per strumento di social communication, il web diventa un divertente ufficio di collocamento. Questo è il sillogismo che ha portato alla creazione di BINF, acronimo di Business IN Fashion. Ce ne parla il suo creatore Davide Gambarotto.
Come hai iniziato la tua carriera?
Alla base della mia carriera troviamo un enorme passione per la moda, che dopo anni è sempre più viva. Ho lavorato collaborando con grandi maison di moda italiana. La mia ultima esperienza è stata presso un’ accademia di moda di Milano a seguito della quale ho deciso, insieme ad altri collaboratori, di fondare Binf.
Il ruolo del tuo portale è mettere in contatto giovani e lavoro, un compito che tutte le realtà di formazione nella moda si prefiggono. Credi che le scuole di moda non riescano in questo intento?
Ho scelto di creare Binf non per mettermi in competizione con le scuole di moda. Voglio dare un servizio anche a coloro che dalla scuola sono usciti da tempo ma che ancora non hanno trovato il canale giusto per arrivare al successo. Penso che le scuole di moda offrano un ottimo servizio a livello accademico, fondamentale per ogni persona che vuole intraprendere una carriera in questo campo e non solo. Per esperienza personale posso affermare che alcune accademie di moda siano un ottimo tramite tra lo studente ed il mondo lavorativo. Esistono all’interno delle accademie delle figure specifiche che fanno da tramite tra le maison e gli studenti per stage.
Ciò che si critica ai social networks è la perdita del contatto tra umani e l’opportunità di confezionare la propria immagine per quello che non è. Il tuo sito come si difende da ciò, considerando che in ballo non c’è una “friend request” ma delle possibilità lavorative?
Per difendersi da ciò Binf effettua un’accurata selezione. Possono far parte del network solo coloro che realmente lavorano o vorrebbero lavorare nel settore della moda. Businessinfashion non si limita ad essere solo un network, ma vengono organizzati eventi, presentazioni e sfilate “reali” dove ci si può incontrare.
Ogni anno organizzi la sfilata dei creativi indipendenti, mostrando quanto la moda non sia più istituzionale ma trasversale. Creare nuove forme di comunicazione secondo te è il prossimo step in questo sistema?
Grazie a internet e ai blog, la moda è uscita dai “palazzi”. La moda inventerà ogni stagione, con ogni collezione, un nuovo modo di comunicare, perché è un fenomeno in continua evoluzione. Inventare nuove cose è alla base di questo mondo. Bisogna però ricordare che non basta avere un pò di creatività per essere un bravo stilista; serve passione e serve tanto studio.
Avendo quindi sempre vissuto a stretto contatto coi giovani, quali credi siano le loro principali preoccupazioni?. Che consigli ti senti di dare alla moltitudine di ragazzi che ci seguono?
La preoccupazione dei giovani è quella di non riuscire ad emergere; di non riuscire a mostrare il proprio talento. Nel settore della moda e non solo, la preoccupazione di non trovare un impiego è tangibile. In realtà è proprio per riuscire a dare spazio ai nuovi talenti che abbiamo fondato Binf. Ci piace dare opportunità alle giovani reclute. Poi, per quanto mi riguarda, posso consigliare ai ragazzi di impegnarsi, di studiare e di crederci davvero.
http://www.businessinfashion.com
di Antonio P.