E non mi ricordo solo il nome. Jenny mi ha portato barcollando e ciancicando un inglese da scuola media per le vie illuminare di questa splendida città, Colorado Springs. Come ogni volta che si incontra qualcuno on the road ci sono mille modi di avvicinarsi alla loro realtà senza porsi troppe domande e senza nemmeno mettere troppi limiti, le parole scivolano da sole, le risate seguono e l’alcol ha fatto il suo effetto. 24 anni, passati un pò ovunque per gli Stati Uniti, come spesso accade qui, cresciuta a nord di Chicago si è ritrovata a studiare in un college californiano fatto di allenamenti e di una corretta alimentazione, si è laureata in quello che da noi è scienze motorie, e ora lavora in una palestra descritta come la n°1 di questa città.
Io fissato con la forma fisica, e in astinenza da pesi e panche mi faccio lasciare tutti i dati prima di lasciarla uscire all’alba dalla mia magnifica camera di albergo. Tralascio i dettagli e tralascio anche il mio aspetto dopo una notte complicata e insonne, oggi prendo una pausa dalla vita di viaggiatore, prendo il mio telo da bagno dal ripiano appena fuori la sala colazioni e svengo per l’intera mattinata sul lettino della piscina rigorosamente riscaldata e deserta.
Le indicazioni di Jenny sembravano scritte per un bambino delle elementari, ma nonostante questo sto girando da 20 minuti intorno a aree commerciali tutte uguali senza riuscire a vedere l’insegna della palestra, poi quando ormai avevo perso la speranza, appare alla mia destra l’enorme scritta su un capannone “Lifetime fitness” un parcheggio che nemmeno un nostro centro commerciale potrebbe avere e una reception da grand hotel , solo l’ingresso è grande quanto la palestra dove mi alleno in Italia, oltre il bancone ragazze che ho visto solo sulle riviste di fitness, chiedo imbarazzato di Jenny e mi indicano un ufficio poco lontano, vetro cemento azzurro e luci al led, sbircio dalla porta e lei seduta alla scrivania che cerca integratori sportivi su un sito, sorride e mi abbraccia, sembra davvero felice di vedermi! Io ancora di più quando mi consegna un pass gratuito per tutti i servizi della palestra e mi accompagna in giro per la struttura.
Se lasciamo perdere la piscina esterna tropicale con palme e scivoli, se non parliamo dell’area benessere con cascate di pietra (e ci tiene a specificare che sono rocce vere delle montagne qui fuori) se non dico nulla degli spogliatoi con salviette e creme gratuite, non vi parlo della parete di roccia per allenamento, nemmeno dei due campi di basket indoor, e facciamo pure che non parlo dei 6 da squash, ma i 120 tapis roulant vogliamo citarli? una sterminata fila di tappeti dove gente di ogni età e peso corporeo si allena guardando tv e riviste….io abituato a fare la fila anche solo per pedalare 10 minuti!
Continuo il giro della palestra mentre lei si prodiga di spiegazioni e di consigli, io che giusto per esserle all’altezza di quei pantaloni grigi che indossa come un guanto, cito le mie serie ai pettorali e la mia dieta da 6 packs.
Mi alleno per oltre 2 ore in mezzo a persone di ogni genere dal culturista ipervitaminico di colore al pensionato che litiga con l’ipod! relax totale e mi ricordo il motivo che mi fà allenare ogni giorno da anni, la pace e la soddisfazione che si sente dopo una workout come si deve.
La cosa per cui un viaggio senza aver prenotato nessun albergo vale la pena di essere vissuto arriva proprio quando esco ancora con i capelli bagnati dagli spogliatoi della palestra e c’è la mia nuova fidanzata americana che mi aspetta alla porta, appuntamento ad un “seven eleven”, una specie di autogrill o di supermercatino, o di baretto insomma una specie di tutto, all’uscita 38 della I25 ore 8 P.M. per grigliare da Tod, nemmeno lo conosco, ma l’idea di una grigliata sulle montagne rocciose mi alletta parecchio, quindi sfrutto la wifi della palestra per trovare su hotwire un nuovo hotel, non avevo pensato minimamente di dormire un altra notte qui, ma la doppia “G” di Girls and Grill non me la lascio scappare.
29$ per un motel 6 all’uscita 38? Mio ! Prenotato pagato e ora mi ci dirigo. Fermata intermedia da Marshall, la migliore catena di abbigliamento di marca sottocosto che potevo trovare, qui vendono le vecchie collezioni, capi non più assortiti, ma di marche famose, cerco una camicia nuova e un paio di jeans su cui non ci abbia vissuto per le ultime 2 settimane di polvere e fastfood, stasera vorrei che il mio stile italiano si faccia notare, quindi camicia azzurra con il cavallino e un paio di jeans scoloriti, se trovassi pure del gel per riuscire a pettinarmi potrei davvero fare la mia bella figura! Fatto, pago, e mi arrabbio come ogni volta, perché non credo ci sia modo migliore di spendere 30 euro!
Sto per alzare bandiera bianca. Necessito di un letto per svenire almeno qualche ora, aver finto di essere in formissima per allenarmi non ha giovato ne al mal di testa post-seratona ne alle ossa reduci da 3000 miglia seduti alla guida. Riposo in una camera dignitosa, mi addormento guardando una replica del Principe di Bel Air puntando la sveglia poco prima dell’appuntamento.
Lei, esattamente come avrei voluto, sportiva, attillata e sorridente. Tod abita una mezz’oretta da qui, e lei nel tragitto ne approfitta per chiedermi qualunque cosa sull’Italia, fà sempre effetto raccontare della villa di Clooney sul lago, della pizza nel forno a legna in taverna e dello shopping in Monte Napoleone, tutte cose che ovviamente fingo di fare, del resto lo stereotipo italiano lo abbiamo creato noi, ci manca solo che mi chieda di cantare o sole mio ed è fatta!
Casa enorme in pietra, giardino suntuoso, piscina illuminata e un sacco di gente che chiacchiera e beve birra, credo che il padrone di casa diventerà il mio personale mito, ha anche un bancone da bar con la spina per la birra in mezzo al portico! birra, hamburger e musica a tutto volume, d’un tratto mi sento in mezzo ad un videoclip da MTV, ed invece è tutto vero. La birra aiuta a legare con metà delle persone che nemmeno conosco, qualcuno cita Laura Pausini, ed un pezzo del “la solitudine”, non ditelo a nessuno, l’ho cantato davvero ripreso dal telefonino e spero di non vederlo postato su youtube , mi sono sentito come a Sanremo: stonato e ubriaco come dovevo.
La serata finisce nemmeno troppo tardi, e finisce allo stesso modo della precedente, è inutile dilungarmi nei dettagli! Promesso domani si torna a viaggiare, direzione nord, direzione Denver, ora però lasciatemi un pò di privacy…