“Lucio Dalla rimarrà sempre con noi con la sua musica e le sue canzoni, ma pensare che non c’è più mi fa effetto e riapre una ferita dolorosissima”. Queste le parole di Gianni Morandi, in una lunga intervista in onda sabato 21 a Verissimo, in cui ripercorre tutta la sua vita artistica e privata.
A proposito della morte del suo amico Lucio Dalla, Gianni ricorda: “C’eravamo visti solo due giorni prima allo stadio, a vedere il Bologna. Lucio sarebbe partito il giorno dopo per una tournée in Europa e io gli avevo promesso che sarei andato a trovarlo in qualche tappa. Lui, invece, si era ripromesso di venire presto a casa mia per conoscere meglio mio figlio Pietro e passare un po’ di tempo con mia moglie Anna”.
“Quando, il giorno dopo, Bibi Ballandi mi disse al telefono che Lucio era morto non ci potevo credere. Ero disperato e non sapevo cosa dire ai tanti giornalisti che mi chiamavano per chiedermi un commento”.
Con grande generosità e schiettezza, durante l’intervista Gianni Morandi ricorda i suoi anni bui, quando il telefono non squillava più e la sua carriera sembrava finita. A Silvia Toffanin racconta: “Pensavo di non cantare più. Visto che mi ero iscritto al Conservatorio, avrei potuto fare il musicista o forse il produttore. Ma poi mi telefonò Mogol e mi chiese se cantassi ancora … “ e chiosa “Con il senno di poi quegli anni di crisi sono stati una fortuna, poiché le cose più importanti della mia carriera sono tutte nate dopo”.