Non sempre i trucchi servono alle bambine per fare dei giochi innocenti con le amiche o per anticipare e prepararsi bene ad eventi quale Halloween o il carnevale. Sembra che le ambizioni di alcune bambine, fortemente volute dalle madri, valichino i limiti della decenza. Per la piccola Bree, infatti, l’età dei giochi è finita da tempo, da quando la sua mamma ha deciso di farne una piccola stella dello star system. Mentre le sue coetanee truccano e pettinano le Barbie, Bree ogni due mesi si sottopone a sedute per iniezioni di botox e filler eseguite dalla sua mamma.
Una storia vera, purtroppo, e in quanto tale decisamente folle ! E’ stato il gironale inglese The Sun il primo a dare le notizia. Sharon Evans, la mamma single di 33 anni di Bree originaria di Wes London, non ha dubbi: la figlia deve diventare come Willow Smith, la baby star figlia dell’attore di Hollywood Will Smith e Jada Pinkett. Un unico obiettivo, un’unica follia ! E chi ci rimette ? Ovviamente la piccola Bree.
Sharon ogni due mesi interviene sul faccino di sua figlia con iniezioni di botox e filler. Il viso pulito della bimba diventa, così, giorno dopo giorno sempre più artificiale. Sopraciglia non reali, ma tatuate dalla madre che a sua volta ha appreso la tecnica da un ex fidanzato che di professione faceva il tatuatore.
Attualmente mamma e figlia vivono a San Diego in California perché il futuro della piccola Bree deve essere da super star. Sharon ha affermato : “Quello che sto facendo per mia figlia la aiuterà per i concorsi di bellezza in futuro, perché se vuoi contare prima bisogna avere un bell’aspetto”.
Purtroppo, diciamo noi, in Usa e Gran Bretagna non ci sono restrizioni per l’acquisto e l’utilizzo del botulino, così è bastato accedere a internet e con 250 Sterline la madre si è impossessata di 2 ml di soluzione. In questa storia di follia, è curioso sapere cosa ne pensa la piccola Bree: “A scuola tutti mi dicono che è sbagliato fare queste cose, ma in realtà parlano così perché sono solo invidiosi”. Che dire ?…Non c’è proprio niente da dire !
Fonte | Tgcom.it