Il 4 Novembre, a 3 anni dal precedente album “vivere o niente” esce il nuovo album di Vasco Rossi “Sono innocente“: quindici tracce, registrate tra Bologna e Los Angeles che vogliono rappresentare il mondo di Vasco, tra tradizionali ballate e ritmi più “indiavolati”.
Il brano che apre l’album recita così “Sono innocente ma qui qualcuno è sempre pronto a giudicare qualche incidente di gioventù che ancora mi fa male. Sparatemi ancora, così vedremo chi cade, chi perde, chi ruba”. Sembra proprio voler dire che, innocente o no, c’è sempre qualcuno che giudica i comportamenti e quindi non vale la pena preoccuparsi, farsi scalfire dai giudizi degli altri e impegnarsi solo a vivere.
“Un artista è sempre innocente quando compone. Se anche non lo fosse l’uomo, lo è comunque la sua opera”, è così Vasco commenta l’album e aggiunge poi: “Questo brano è “uno sberleffo” che si muove tra ironia, vecchi rancori e nuove consapevolezze”.
Vasco ha scelto il Medimex, il Salone dell’innovazione musicale di Bari, per presentare alla stampa il suo nuovo album “Sono innocente”. E’ stata organizzata una conferenza stampa, che ha monopolizzato tutta la prima giornata della kermesse: tra la proiezione di una parte del documentario “Ogni volta Vasco” realizzato da SkyArte HD, l’intervento di Guido Elmi, storico co-produttore del rocker di Zocca e la premiazione come miglior spettacolo dal vivo del 2014 del Live Kom ‘014 è Vasco il vero protagonista del Medimex, che ammette di non amare le conferenze e si concede poco.
“Non sono abituato a parlare in un palco davanti a così tanta gente. Di solito, io su un palco canto o a limite ballo”. Dice poi: “In “Sono Innocente” c’è il Vasco di ieri, di oggi e di domani”.
Sono quindici le tracce che compongono il diciassettesimo lavoro del rocker: dieci inediti, due bonus track e poi Dannate Nuvole, Cambia-Menti e L’Uomo più semplice (reloaded). E’ un album che cerca di rappresentare il mondo di Vasco nel suo insieme: sbalzi d’umore e i viaggi della mente di “Duro incontro”, l’amore che vive la giornata senza promettere di durare per sempre di “Guai”, il romanticismo spietato di “Accidenti come sei bella”, la malinconia consapevole di “Quante volte” o del “Blues della chitarra sola”: “Un fantastico blues viene giù da una chitarra sola/ è la vita che non viene più come veniva giù prima/ no di rimpianti tu non ne hai/ hai fatto tutto in fretta/ eri un tipo precoce e un po’ troppo veloce/ per un vita sola”.
Vasco parla di sè ma parla un po’ di tutti. Usa parole semplici nelle quali tutti i suoi fan riescono a immedesimarsi. “Questione di affinità elettive – dice Vasco riferendosi proprio al rapporto con i fan– e soprattutto del potere consolatorio del rock. Non ci si sente più soli e ci si ride un po’ su”.
Nessuna data certa per i prossimi live anche se Vasco dice di essere pronto a replicare il successo del Live Kom ‘014: “Sul palco sono il numero uno. Ho imparato a starci facendo molta gavetta. Quando ho iniziato avevo davanti gente che ascoltava canzoni delle quali non gli fregava un cazzo, dovevo convincerli”. Una continua sfida per Vasco che l’accetta volentieri.
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Fonte| ilfattoquotidiano.it