“Ho iniziato a tirare cocaina a 23, 24 anni. Non potevo più farne a meno. Quando provavo a smettere per qualche settimana, poi non ci riuscivo, perché non avevo la forza fisica e mentale per farlo. Oggi ne sono uscito completamente grazie anche ad un duro percorso fatto in comunità, un periodo per me importantissimo di cui serbo un buon ricordo”. Queste le parole di Matteo Cambi l’inventore del marchio Guru che dopo una fase di grande ricchezza e successo, vissuta all’insegna dell’eccesso, ha visto fallire la sua azienda, passare prima dal carcere e poi dalla comunità, per tornare finalmente a vivere.
Intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo, parlando dei pericoli legati all’uso della cocaina, e al rischio di ricadere nella dipendenza, Matteo Cambi afferma: “Io sono rimasto segnato da questa esperienza e ora, anche se mi sento abbastanza forte, devo stare molto attento e vigile rispetto ai miei cambiamenti di stato d’animo. Le ricadute sono frequenti”.
La vita dell’ex enfant prodige dell’imprenditoria è molto cambiata dai tempi in cui, a soli 24 anni, era immortalato sulle pagine dei giornali circondato da belle donne dello spettacolo, di cui dice – non sono mai stato innamorato di nessuna di loro – frequentava le feste più esclusive e abitava in un magnifico loft nel centro di Parma. Della vita eccessivamente lussuosa che conduceva, Matteo dice: “Era solo l’insicurezza che mi portava agli eccessi. Ero lo squilibrio di un uomo che non stava bene”.
E rispetto alla sua nuova fase afferma: “Continuo a vivere a Parma, ma, dopo tanto tempo, sono tornato ad abitare con tutta la mia famiglia. Faccio una vita molto tranquilla e mi sono dato delle regole ferree. La prima è quella di essere un uomo responsabile. Cerco di essere leale, cosa che spesso la tossicodipendenza non mi permetteva di essere, e cerco di raccontare sempre la verità”.
A proposito della sua famiglia Matteo Cambi confida: “Ho perso mio padre a soli cinque anni, e grazie alla psicoanalisi, ho capito che la sua mancanza ha creato un vuoto in una certa fase della mia esistenza. Mia madre è stata un po’ assente perché ha sempre lavorato molto. Però – aggiunge – dopo tutto quello che ha dovuto subire e pagare per causa mia, mi sono sentito di chiederle scusa e forse, ora, siamo riusciti a costruire un rapporto vero che prima non avevamo”.
A Silvia Toffanin che gli chiede, infine, quali siano oggi le sue paure, Cambi risponde: “In questi anni ho imparato a controllare e gestire le mie paure. Soprattutto oggi non ho più timore di non realizzarmi e di non farcela. Adesso i miei obiettivi sono molto diversi da quelli del passato. In questo momento mi rende felice tutto. Mi accontento di poco. Ho finalmente imparato ad apprezzare cose che prima nemmeno consideravo”.