Marco Prato, omicidio Varani, si è ucciso in cella. Ma come si è ucciso? Marco Prato si è ucciso in cella non ha retto a ciò che ha fatto a Varani. Una brutta vicenda quella dell’omicidio di Varani ucciso dopo ripetute violenze sessuali e non solo, da Marco Prato e Manuel Foffo. Era la notte tra il 4 e il 5 marzo 2017. Un omicidio a sfondo gay che aveva lasciato l’Italia a bocca aperta. Ma come si è ucciso Marco prato? Quali sono le cause della morte di Marco Prato?
Marco Prato, omicidio Varani, si è ucciso in cella. Ma come si è ucciso?
Il messaggero.it ha addirittura pubblicato le armi usate per il delitto Varani (foto sotto). Una vicenda davvero brutta che oggi ha portato al suicidio in cella di uno degli assassini, Marco Prato.
Ma come fu ucciso Varani?
Entrati nell’abitazione di via Igino Giordani, Foffo e Prato contattano Varani invitandolo nell’abitazione dove si trovavano. Qui, secondo la ricostruzione fatta dal magistrato, il giovane «fu fatto denudare per avere con lui una prestazione sessuale, gli offrirono una bevanda con psicofarmaco tanto da stordirlo. Poi l’aggredirono». Dopodiché provarono a soffocarlo colpendolo alla testa e in altre parti del corpo per cento volte fino a farlo morire dissanguato.
Marco Prato si è ucciso in cella ecco come ha fatto e cosa è successo
Non ha retto, Marco Prato si è suicidato alla vigilia del processo che lo vedeva imputato per l’omicidio di Varani.
Il ragazzo di 31 anni ha lasciato una lettera in cui spiega i motivi del suo gesto. Si sarebbe suicidato per «le menzogne dette» su di lui e per «l’attenzione mediatica» subita.
Marco Prato si è soffocato in cella. Le cause della morte? Soffocamento. E’ stato ritrovato nella sua cella con un sacchetto in testa. Sarà effettuata l’autopsia sul suo corpo.
Chi era Marco Prato e che rapporto aveva con Foffo l’altro ragazzi accusato di aver ucciso Varani?
“Io non ho ucciso Luca. Non sono stato io a colpirlo con il martello e con i coltelli. Ha fatto tutto Manuel Foffo che non ho avuto il coraggio di fermare. Lo amavo ed ero succube della sua personalità” Si era difeso così lo scorso anno Prato. Ma chi era Marco Prato?
Ecco cosa ha scritto Dagospia: “Prato, che gli amici dicono si sentisse la reincarnazione della cantante francese Dalidà, era uno della Roma bene. Viziatissimo dai genitori, un’adolescenza al liceo romano Giulio Cesare sovrappeso e bullizzato per la sua omosessualità, negli ultimi anni era diventato fico, popolare e palestrato, una classica storia di rivalsa contro gli ”haters” di una volta.“