La ragazza sarda che si è uccisa per un video hard stessa sorte di Tiziana Cantone? Si chiamava Michela Deriu, la barista di 22 anni di Porto Torres che si è uccisa a La Maddalena a casa di un’amica. Dopo indagini dettagliate, il filmato a luci rosse che avrebbe spinto la giovane a togliersi la vita è stato scovato e acquisito dagli inquirenti. Un altro caso simile a quella della povera Tiziana Cantone che l’anno scorso si è suicidata per lo stesso motivo: la diffusione si un suo video hard in rete.
La ragazza sarda che si è uccisa per un video hard stessa sorte di Tiziana Cantone?
Ci sono già tre persone nel registro degli indagati. Si tratta di tre conoscenti della cerchia di amici di Michela. Sarebbero stati loro a diffondere il video Hard di Michela? Si può già parlare di istigazione al suicido? Ancora, ovviamente, tutto è da stabilire e nessuno è colpevole fino a sentenza passata in giudicato. Sta di fatto che questo caso, quello di Michela Derie, ci ricorda quello di Tiziana Cantone, anche lei morta suicida per non essere stata in grado di superare l’umiliazione e quant’altro dovuta alla circolazione del suo video hard in rete e sui whatsapp degli utenti italiani.
Video hard diffuso in rete morta Michela Deriu, a che punto stanno le indagini?
Si legge su IlSecoloXIX: “Grazie alle tracce lasciate sul web, gli uomini messi in campo dalla Procura di Tempio sono risaliti ad un personal computer nella disponibilità di uno dei tre indagati.”
Ma non è finita qui. Si indaga anche sulla rapina che la ragazza morta suicida sarebe stata vittima, come da lei stesso raccontato ad una amica. La Procura di Sassari ha aperto un fascicolo sulla rapina. La ragazza aveva raccontato a dei conoscenti di essere stata aggredita e rapinata al rientro a casa, di notte, dopo una giornata di lavoro a Porto Torres.
La domanda che si stanno facendo gli inquirenti in queste ore è: la rapina, se affettivamente accertata, c’entra cosa con la morte della giovane ragazza sarda?
Le indagini continuano.