Diritto D’autore nuova normativa il parlamento approva ecco cosa cambia nel copyright. Il Parlamento europeo ha approvato la nuova normativa sul diritto d’autore. Cosa cambia adesso? E per gli utenti cambia qualcosa?
Diritto D’autore nuova normativa il parlamento approva ecco cosa cambia nel copyright
La proposta sul Copyright è stata adottata con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni. Gli eurodeputati hanno approvato alcune modifiche proposte dal relatore Axel Voss agli articoli 11 e 13 della proposta di direttiva sul copyright.
Nuova legge sul diritto d’autore cosa cambia?
«L’Europa sta procedendo alla riforma del copyright per permettere a chi fa un lavoro intellettuale […] veicolato anche via Internet di essere retribuito». Questo il punto di partenza. La nuova normativa sul copyright è stata approvata. Cosa succede adesso?
Diciamo questo: in sintesi, ogni contenuto prima di essere pubblicato dovrà essere verificato per evidenziare eventuali violazioni del copyright. Nel mirino, quindi, finiscono anche i MEME, le parodie, i fan art, le GIF e altri contenuti del genere che vengono pubblicati ogni giorno sulle principali piattaforme social come Reddit, Twitter e Facebook.
“La direttiva sul diritto d’autore è una vittoria per tutti i cittadini”, dice il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. “Oggi – aggiunge su Twitter – il Parlamento europeo ha scelto di difendere la cultura e la creatività europea e italiana, mettendo fine al far-west digitale”.
Repubblica.it scrive: “Dal M5s, l’europarlamentare Isabella Adinolfi parla invece di “una pagina nera per la democrazia e la libertà dei cittadini. Con la scusa della riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Il testo approvato oggi dall’aula di Strasburgo contiene l’odiosa link tax e filtri ai contenuti pubblicati dagli utenti. E’ vergognoso! Ha vinto il partito del bavaglio”.
Corriere.it ci spiega il contenuto dell’articolo 11.
Che cosa dice l’articolo 11
L’articolo 11, “Protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo digitale”, prevede l’introduzione di quella che è stata definita una link tax, ossia una tassa sui link. Gli editori dovrebbero quindi farsi pagare i diritti per la semplice pubblicazione di un link a un loro articolo, laddove il link stesso incorpori un estratto o un riassunto del contenuto. I diritti di copyright verrebbero estesi così agli snippet, ossia le anteprime degli articoli composte da titolo, immagine e sommario create automaticamente dai social network e dagli aggregatori di notizie quando pubblicano un link. Più che una tassa sui link si tratta quindi di una tassa sulle notizie.