Cosa succede quando la lana riciclata incontra una cintura di sicurezza recuperata da uno sfasciacarrozze? Paolo Ferrari, designer di 959, ha basato su questa inusuale dicotomia la collezione di borse per l’Autunno-Inverno 2013/14. Le sue creazioni finora fatte solo intrecciando cinture di sicurezza ricavate da vecchie auto da rottamare, dalla prossima stagione fredda si scaldano e si colorano grazie all’introduzione di lana recuperata e riciclata.
Se i nastri in poliestere vengono salvati da fine certa, recuperati da vecchi macinini che aspettano di essere demoliti, la lana scelta dal designer proviene dall’azienda Linea Ross, uno dei membri del consorzio Cardato, interessante progetto della Camera di Commercio di Prato di cui fanno parte diversi produttori di lane che, attraverso il recupero degli scarti, ne realizzano di nuove.
Poliestere e lana. Materiali agli antipodi, senza nessun apparente punto in comune, senza evidente possibilità di incontro. Per chi non ha fantasia. Nella mente creativa di Paolo Ferrari si sposano nell’espressione estetica e nel concetto che sta alla base del suo lavoro: la sostenibilità. Una filosofia che accompagna il marchio da sempre, fin dal 1998 quando Paolo, matricola universitaria alla facoltà di Disegno Industriale al Politecnico di Milano, pensò di riciclare i nastri delle cinture di sicurezza per un’azione di re-design prevista dal suo corso di studi.
Ne nacque prima un cestino per i rifiuti, poi una lampada, infine una borsa, la stessa che accompagna ancora oggi il designer, storica capostipite che ha permesso di trasformare un’intuizione in un progetto d’impresa che restituisce nuovo scopo e nuova vita a quello che per la gente comune non è altro che uno scarto, qualcosa che non serve più. L’avventura di 959, linea di borse che deve il nome all’anno in cui Volvo introdusse le cinture di sicurezza come standard (era il 1959), ha inizio nel 2009 e, da allora, è rimasta sempre fedele al suo doppio credo: essere 100% made in Italy (le cinture lavate e tagliate riprendono vita in un laboratorio di Meda, alle porte di Milano, dove vengono cucite, riassemblate) e ridurre a zero l’impatto ambientale.
Le lane riciclate della collezione invernale di 959 sono sia tinta unita – écru, grigio ferro e verde bosco – che scozzesi con base grigia e nera e check di colore giallo, blu e viola. Insieme al materiale originario, le cinture di sicurezza riciclate, plasmano diverse tipologie di borse: una tracolla unisex e un capiente borsone da viaggio o da palestra dalla struttura trapezoidale sono le più adatte per l’uomo. I nastri neri costituiscono il fondo di ogni modello e gli conferiscono resistenza, protezione, stabilità: ogni borsa nata da questo straordinario mix non teme né i capricci delle mode né l’usura e non c’è superficie su cui venga appoggiata in grado di rovinarla. Non potrebbe essere altrimenti visto l’utilizzo di materiali forti e poetici al tempo stesso, che hanno vissuto tante avventure e che si sono salvati dall’abbandono, approdando a una nuova vita fatta di uno stile inconfondibile, di un’allure speciale e di un profondo rispetto per l’ambiente.