Il tagliaerba è uno strumento importantissimo per curare prati domestici medi e grandi. Per scegliere il modello giusto è importante aver ben presente estensione e caratteristiche delle proprie aree verdi: ecco quale tagliaerba acquistare.
Sono sempre di più gli italiani che preferiscono curare e manutenere in autonomia i propri spazi verdi. Prati, giardini, campi di proprietà: fare giardinaggio fai-da-te è soddisfacente ed è un hobby molto remunerativo. Tuttavia per curare al meglio le aree verdi c’è bisogno di un investimento iniziale per acquistare tutta la strumentazione necessaria. Fra gli attrezzi meccanici necessari non può mancare un tagliaerba, specialmente se il prato è abbastanza esteso.
Il tagliaerba serve per evitare che il prato cresca troppo e diventi la casa per insetti o piccoli animali. Essendo un lavoro che va svolto periodicamente, sia durante l’estate che durante l’inverno, è bene scegliere il modello più adatto alle proprie necessità. Questa breve guida potrà guidarvi nella scelta.
Tagliaerba tradizionale o semovente?
Non tutti i tagliaerba sono uguali. A differenza di ciò che si crede, esistono anche tagliaerba che annullano la fatica del trascinamento e rendono più facile la manutenzione del giardino. Sono i tagliaerba semoventi, ovvero trainati dallo stesso motore elettrico o a scoppio. Le ruote diventano vere e proprie motrici del macchinario: l’utilizzatore dovrà solo imprimere, tramite il manico, la direzione del taglio e – eventualmente – accompagnare il tagliaerba in salita.
Il modello semovente, venduto anche sull’e-commerce dedicato www.oleomac.it, è una scelta obbligata per prati di grande estensione o che non presentano un andamento pianeggiante. Spingere un macchinario abbastanza pesante come un tagliaerba lungo una salita potrebbe essere molto stancante. Specularmente, affrontare le discese potrebbe essere molto pericoloso. I semoventi sono la soluzione ideale in quanto non sono eccessivamente costosi e restituiscono una buona esperienza di taglio.
Tuttavia se il proprio giardino è pianeggiante e ha dimensioni ridotte, il modello tradizionale è ideale, in quanto l’ergonomia del macchinario non affatica eccessivamente l’utilizzatore. Si tratta, poi, di risparmiare soldi preziosi sul proprio budget.
Motore o batteria: qual è la scelta migliore?
In molti saranno comprensibilmente affezionati al modello tradizionale di tagliaerba, ovvero con un motore a due o quattro tempi che alimenta il taglio e muove, eventualmente, anche le ruote. A questi modelli si sono affiancati quelli a batteria ed elettrici.
I primi sono alimentati da potenti batterie al litio, le quali garantiscono comunque un’autonomia di diverse ore per ogni ciclo di carica completo. I secondi, invece, si collegano alla tradizionale presa di casa 220V e sono alimentati a corrente: per questi ultimi, ovviamente, l’autonomia è infinita, ma bisogna calcolare bene gli spazi del proprio giardino.
I tagliaerba elettrici non peccano assolutamente sul versante della potenza: sono macchine molto utili e ideali in contesti urbani, in cui i vicini potrebbero essere disturbati dal motore a scoppio. I tagliaerba a scoppio, invece, sono la soluzione classica utilizzata ancora per la cura di grandi spazi verdi come parchi o ville pubbliche. Grazie a un motore 2 o 4 tempi da 100-150cc, la macchina ha un’autonomia che – in alcuni casi – può raggiungere 1/3 di ettaro.
Perché è importante la raccolta degli scarti
Dopo aver tagliato l’erba alta è necessario raccogliere gli scarti. I tagliaerba di ultima generazione prevedono tre funzioni di raccolta dei residui: la prima è quella del cesto posteriore, la più tradizionale e comoda. È importante, in questo caso, scegliere un tagliaerba che abbia un indicatore di cesto pieno, in modo da poterlo svuotare appena è saturo.
La seconda funzione è quella dello scarico laterale: il tagliaerba lascerà alle sue spalle una fila ordinata di scarti, in modo da facilitare la raccolta. La terza è denominata mulching ed è la più innovativa: la macchina tritura finemente gli scarti e li espelle lateralmente. L’erba trattata non dovrà essere raccolta, in quanto si decomporrà nell’arco di pochi giorni.