Quando Humphrey Bogart lo indossò in Casablanca la moda fece un balzo: il trench, dalle trincee inglesi dove sfilava tristemente ad inizi del ‘900, arrivò prepotente nel guardaroba maschile, seguito a ruota da quello femminile estasiato dalla versione charmant proposta da Audrey Hepburn nella scena finale di Colazione da Tiffany. Da allora solo discesa: il capo unisex per antonomasia non perse più di appeal, rinnovandosi – nei dettagli – di stagione in stagione.
Per l’autunno/inverno 2012/2013, fedele a quella filosofia “inconvenzionale” che lo distingue, Capobianco lo propone imbottito, in soft fleece 100% cotone e con inserti in lana/cashmere. Il brand dello “Scarabeo” non dimentica però quei dettagli che connotarono il capo sin dalla sua nascita: cintura, allacciatura a doppio petto, spalline e falda triangolare sovrapposta all’allacciatura per una miglior chiusura rimangono infatti dei “must”.
A fare la differenza rispetto all’inglese “trench coat” (“cappotto da trincea”) sono invece i materiali (alla gabardina si sostituisce il soft fleece) e il colore che bypassa il tradizionale color khaki per sfumature “classiche” (cammello, grigio,navy, antracite) più legate alle esigenze di abbinabilità che all’uso militare.
Anche la lunghezza è stata ridimensionata: il trench Capobianco raggiunge il ginocchio lasciando così intravedere l’outfit, mentre il “trench coat” arrivava alla caviglia, coprendo l’orlo degli stivali e proteggendo le gambe dalle intemperie. Intemperie a cui oggi la versione “Scarabeo” dà scacco grazie all’imbottitura che ha preso il posto dell’originaria fodera estraibile indossata dai soldati in tenda per mantenere il calore del corpo.
Prezzo consigliato: 498 euro