Di seguito uno stralcio dell’intervista al Prof. Fabio Buzzi – Responsabile dell’Unità operativa di Medicina legale e Scienze Forensi dell’Università di Pavia – che andrà in onda questa sera a “Segreti e delitti”, in prima serata su Canale 5:
Inviato: Nel vostro lavoro avete potuto riscontrare il suo Dna (Ignoto 1, ndr) anche su questi reperti piliferi?
Prof. Fabio Buzzi: Esattamente. E quindi questo dà maggior forza ovviamente a chi dovrà poi procedere all’identificazione personale, che a noi non riguarda, nel senso di individuare nome e cognome, eccetera eccetera. Perché l’aver trovato tracce di materiale biologico addosso agli indumenti di Yara, oltre che formazioni pilifere apposte sugli indumenti, è chiaro che dà una forza evidentemente, intuitivamente maggiore a questi due riscontri.
Inviato: Si trattava di peli o di capelli?
Buzzi: Noi non facciamo delle distinzioni.
Inviato: Noi siamo assolutamente certi che i peli o i capelli di Ignoto 1 erano lì su Yara?
Buzzi: Esattamente. E questo rafforza l’altra indagine condotta collateralmente sulle cosiddette macchie, sul materiale biologico invece apposto, assorbito dagli indumenti.
Con queste parole, ai microfoni di “Segreti e delitti”, il Prof. Fabio Buzzi ha rivelato che esiste una coincidenza univoca di Dna tra le tracce repertate sui vestiti di Yara Gambirasio e i peli e i capelli trovati sopra e intorno al suo corpo. Il dipartimento diretto dal Professore è stato incaricato dalla Procura della Repubblica di Bergamo di analizzare i reperti peliferi (peli e capelli) trovati sopra e intorno al corpo di Yara Gambirasio, ritrovato nel campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011.
La relazione ufficiale – che sarà depositata a breve alla Procura della Repubblica – conferma che sul corpo della tredicenne di Brembate sono stati trovati reperti peliferi di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo indagato e ora in detenuto in carcere a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio.