La vita di Charlie è alla fine le lacrime della madre e del padre e quella brutta malattia .La storia del piccolo Charlie ha commosso tutto il mondo, e dopo una lunga dolorosa battaglia per cercare di salvarlo, è arrivata una fine. Perché il tempo è scaduto.
Il trattamento per Charlie non offre più chance di successo
Il tempo è finito perché : “C’era una finestra di due mesi. Tristemente per Charlie ora è troppo tardi. Il trattamento non offre più chance di successo”. Charlie Gard, il neonato inglese che tutto il mondo ha cercato di salvare non ce la farà. I suoi genitori che hanno fatto di tutto per tenerlo in vita, cercando una cura, si sono dovuti arrendere. Hanno deciso di rinunciare alla battaglia legale per portare il bambino in America, perché :
“Per Charlie è troppo tardi, il tempo è scaduto — ha spiegato l’avvocato dei genitori in aula—. La terapia non può più avere successo”.
Venerdì, infatti i genitori, hanno saputo dopo un consulto con i medici che non si poteva più fare nulla per Charlie. A confermare questa cattiva notizia è stato il luminare della neurologia, il professor Michio Hirano, arrivato dagli Stati Uniti per esaminare il neonato di persona e stabilire se poteva essere sottoposto alla terapia da lui proposta.
L’avvocato della coppia però ha lanciato anche una accusa a chi ha permesso che passasse tanto tempo: “Charlie ha aspettato con pazienza una cura. A causa del ritardo, quella finestra di opportunità è andata perduta”.
Se avessero agito prima, forse avrebbero potuto salvarlo? Un tentativo almeno poteva essere fatto. Charlie è sordo, cieco e ha subito danni cerebrali irreversibili a causa di una rara malattia genetica che provoca l’indebolimento progressivo dei muscoli.
Purtroppo mamma e papà si sono dovuti arrendere e nei prossimi giorni, verrà sospesa la ventilazione artificiale che è quella che lo tiene in vita.
La mamma in lacrime “Non arriverà al suo primo compleanno” Charlie il 4 agosto compirà un anno.
Il giudice Francis, che all’inizio aveva dato ragione all’ospedale, è stato molto duro e ha affermato: “Molte cose sono state dette da quelli che non ne sanno quasi nulla ma si sentono autorizzati a esprimere opinioni”.
Nel frattempo l’opinione pubblica chiede giustizia per Charlie e addirittura sono arrivate delle minacce di morte contro i medici dell’ospedale.
La malattia e la storia di Charlie Gard
Quando Charlie è nato sembrava sano, ma i medici hanno scoperto che aveva una rara malattia ereditaria chiamata sindrome di deplezione del DNA mitocondriale (MDDS) di encefalomiopatia insorgenza infantile. La sua particolare forma di malattia è stata causata da mutazioni del gene RRM2B.
Come influisce la malattia su Charlie?
La malattia porta i pazienti a una diminuzione delle cellule responsabili della respirazione e della produzione di energia nei tessuti del muscolo, del fegato e del cervello, causando debolezza, encefalopatia, crisi epilettiche e insufficienza epatica, secondo l’ NHS Rare Mitochondrial Disorders Service. Non può muovere le braccia o le gambe e ha anche una sordità congenita e un grave disturbo dell’epilessia. Charlie infatti respira solo attraverso un ventilatore nell’ Ospedale per bambini di Great Ormond Street (GOSH) a Londra dove si trova dall’ 11 ottobre scorso.
Perché i genitori di Charlie cercavano un intervento legale?
I genitori di Charlie Gard, Chris Gard e Connie Yates, chiedono alla Royal Courts of Justice di Londra che Charlie di 11 mesi venga sottoposto a una terapia in America.
Ma l’ospedale ha chiesto al tribunale di porre fine al trattamento e bloccare l’idea dei genitori di portare il figlio negli Stati Uniti per la terapia sperimentale. Gli specialisti dell’ospedale hanno dichiarato che la terapia proposta in America era sperimentale e non avrebbe aiutato Charlie. I genitori di Charlie allora hanno chiesto aiuto ai giudici europei di Strasburgo dopo aver perduto la battaglia nella High Court, Court of Appeal e Supreme Court di Londra, ma i giudici di Strasburgo hanno rifiutato di intervenire.
Quale terapia offriva l’ America per Charlie? Avrebbe funzionato?
Dopo una campagna di raccolta fondi che ha raccolto 1,3 milioni di sterline necessari alla cura, i genitori di Charlie speravano che un medico in un ospedale statunitense potesse curare il piccolo con la terapia nucleosidica.
Secondo l’ospedale di Londra la terapia nucleosidica non lo avrebbe aiutato e non avrebbe migliorato la qualità della vita di Charlie, ma ai suoi genitori sapevano che aveva funzionato per altri bambini con condizioni diverse. I medici hanno detto alla Corte Suprema che era “molto improbabile” che Charlie sarebbe migliorato con questo trattamento, che non è mai stato provato su un paziente con la sua condizione.Così il sig. Justice Francis, ha affermato che trattare Charlie con la terapia nucleosidica sarebbe stato “territorio sconosciuto” e ha stabilito che i medici potevano ritirare tutti i trattamenti tranne la cura di fine vita perché era “il migliore interesse” per Charlie.
Quando i genitori hanno avuto il consenso per portarlo negli Usa, era troppo tardi.